29 dicembre 2011

dall'Isola di Pasqua alla Polinesia Francese


Iorana everybody, e buon Natale (in ritardo) dalla Polinesia!
Ci eravamo lasciati sul cammino per Valparaiso. Valpo e' una citta' di mare caratterizzata dalle sue tipiche casette colorate, e rispetto al sud del Cile organizzato ed efficiente ha significato per noi un ritorno al passato, con i suoi mercatini che invadevano indistintamente tutte le vie cittadine, i venditori ambulanti e i tanti odori di cucinato che si alzavano dalle bancarelle ad ogni angolo della strada. Da Valparaiso abbiamo fatto una tappa lampo a Santiago, giusto il tempo di vedere la sua bella e storica Plaza de Armas e l'imponente palazzo presidenziale della Moneda, e ci siamo fiondati in aeroporto direzione Isola di Pasqua.
Rapa Nui e' stata una bella sorpresa, un'isola dal fascino unico e magico, dove abbiamo trascorso tre piacevolissimi giorni alla scoperta delle sue tante meraviglie. Se inizialmente pensavamo che fosse solo l'isola dei grandi testoni, abbiamo presto realizzato che oltre a quelli (e credeteci che sono davvero impressionanti) c'era fin troppo da vedere, dalla frastagliate scogliere a picco sul mare con le loro grotte accessibili attraverso stretti e lunghi cunicoli sotterranei, alla verde e rigogliosa vegetazione che copriva gran parte dell'isola, le sue spiagge nascoste di acqua verde e sabbia bianca, i suoi vulcani, le giganti tartarughe marine che nuotavano circondate dai bambini e le alte onde di alcuni lati della costa cavalcate da gruppi di surfisti locali. L'abbiamo girata in bicicletta per lo piu', e a volte facendo l'autostop, e quando si e' trattato di lasciarla il tempo trascorso non sembrava abbastanza. Ci siamo fatti comunque forza perche' la successiva destinazione era la Polinesia Francese! Siamo atterrati a Tahiti ma abbiamo lasciato subito la grande e caotica isola alla volta della piu' tranquilla Moorea. Iniziamo col dire che e' possibile viaggiare low budget anche in Polinesia. Certo non dormivamo in un resort cinque stelle e non ci sono venuti a prendere in aeroporto con una corona di fiori, ma alloggiavamo in un semplice e carino camping che affacciava su una spiaggetta e su un mare dalle sfumature celesti e verdastre piu' intense di quelle delle cartoline, avevamo una spaziosa cucina dove potevamo preparare delle pessime paste (tranne la sera di Natale, li' abbiamo tirato fuori il nostro meglio :), e ce ne stavamo a leggere e scrivere e chiacchierare con i simpatici vicini il tutto all'insegna del relax piu' assoluto. Alla sera quando le acque del mare erano sgombre di bagnanti era anche possibile avvistare le pinne degli squali (squaletti, ma fanno comunque una certa impressione!) che venivano a nuotare vicino alla riva. Insomma una grande settimana nel bel mezzo di un paradiso tropicale.
Fra qualche ora voliamo su Auckland per festeggiare, primi nel mondo, il capodanno..ci aggiorniamo per gli auguri !!

17 dicembre 2011

da Puerto Natales a Valparaiso, passando per il Parque Nacional Torres del Paine, Punta Arenas e Puerto Montt

Oh caspita!
Il tempo e' volato!
Nell'ultimo post eravamo appena arrivati a Puerto Natales!
A pensarci adesso, dal caldo di Valparaiso, sembra di aver attraversato un continente!
Ma andiamo per gradi, ci sono un sacco di cose da raccontare!
Raggiungiamo Puerto Natales con un pizzico di nostalgia per essere usciti definitivamente dall'Argentina, che ci ha offerto grandissimi paesaggi e cene spettacolari!
Puerto Natales sara' la base per una escursione indimenticabile nel Parque Nacional Torres del Paine.
Ma iniziamo col dire che anche a Puerto Natales i buoni ristoranti non mancano!
Il cordero al palo e la centolla (vedi google immagini) cosi come il salmone e le zuppe sono i piatti migliori di questo piccolo villaggio che, nonostante le dimensioni contenute, e' il capoluogo della provincia de Última Esperanza!
Moltissimi turisti hanno scelto la citta come base di partenza per le escursioni al parco nazionale Torres del Paine, uno dei piu belli del sudamerica, dicono le guide.
E anche noi siamo della stessa opinione!
Dopo aver recuperato le informazioni utili su come affrontare al meglio il circuito "W", facciamo la miglior spesa possibile per sopravvivere alcuni giorni nel parco.
Panini, prosciutto e salame, tanta cioccolata, una bottiglia di rum, riso in bianco, salsa di pomodoro in busta, tonno in scatola.
A questo punto dovete fare uno sforzo di immaginazione, perche per descrivere, ma soprattutto per rendere vagamente l'idea del parco nazionale e del percorso che abbiamo fatto durante quattro giorni, ci sarebbe bisogno di mettere insieme l'addio ai monti di Manzoni con un quadro di Monet e la musica dei Pink Floyd, o qualcosa del genere!
Il primo giorno siamo arrivati con un bus all'ingresso del Parco, dove ci attendeva un forte vento e un lago di acqua turchese incastonato tra le montagne innevate.
Con un catamarano abbiamo attraversato il lago e abbiamo raggiunto il primo camping. Da li ci siamo incamminati su un sentiero ben esposto al vento in direzione del glaciar Grey, uno splendido ghiacciaio lungo 6km e alto 30 metri!
Per sera eravamo di nuovo al punto di partenza, abbiamo montato la tenda e mangiato ravioli in scatola di fabbricazione argentina con salsa di pomodoro cilena, come primo, panino con tonno come secondo, cioccolata con nocciole come dessert, rum al posto del Montenegro.
Tutto sommato accettabile.
Il secondo giorno abbiamo costeggiato un altro lago e camminato fino ad ora pranzo per raggiungere il secondo camping, il Campamanto Italiano.
Per quanto questo secondo camping fosse solo un camping libero, privo di cucina e minimarket, si trova appena al di la di un ponticello di legno sospeso sulle acque di un ruscello in piena, e abbiamo potuto montare la tenda tra gli alberi, praticamente nel bosco e dormire con il rumore della cascata.
Come se non bastasse, di tanto in tanto dal ghiacciaio dall'altro lato del ponte si staccavano blocchi di neve e ghiaccio che, con il fragore di un tuono in lontananza, cadevano giu nella vallata!
Per cena riso in bianco con salsa di pomodoro, come primo, panino con tonno come secondo, cioccolata con nocciole come dessert, rum al posto del Montenegro.
Il terzo giorno abbiamo costeggiato il lago Nordenskjold e, nonostante fosse una bella giornata di sole, il vento era cosi forte che le onde del lago si alzavano dalla costa per volare letteralmente sul nostro sentiero sotto forma di pioggia!
Ben impermeabilizzati abbiamo raggiunto il terzo camping, il Campamento Chileno.
Abbiamo potuto approfittare dell'ospitalita' dei ragazzi del camping, che ci hanno messo a disposizione la loro cucina e la salsa al sugo di carne. I ragazzi tedeschi con cui abbiamo affrontato le ultime ore di salita avevano le farfalle, ed ecco che siamo riusciti ad attrezzare una buona cena!
La mattina seguente, salutati dai condor che volteggiavano sulla cime delle montagne, ci siamo incamminati verso le Torres del Paine, le tre splendide cime che danno il nome al parco nazionale!
Dopo una lunga e faticosa salita, arriviamo al cospetto delle tre cime, che sovrastano il lago sottostante!
Finalmente, dopo quasi quattro giorni di salite e discese, abbiamo raggiunto il nostro obiettivo!
Sono stati giorni fantastici, e non e' un caso se santi e mistici ed eremiti abbiano scelto le montagne come luogo di meditazione!
La vista prolungata di ghiacciai e cime innevate, laghi dai colori irreali e vallate incontaminate, alberi dai fiori rosso fuoco e ruscelli con un acqua cosi limpida che non dovevi far altro che riempire la borraccia e bere, ore ed ore di camminate sotto il peso degli zaini...
Tutto cio' affatica le gambe e le spalle ma innalza lo spirito!
Persino il nostro! :-)
Dopo avere speso una ultima notte a Puerto Natales per fare una lunga doccia calda e mangiare risotto di centolla, ci spostiamo a Punta Arenas.
La principale caratteristica di Punta Arenas e' il vento che spazzola la citta' con forti raffiche, al punto che gli alberi crescono storti e tutti orientati nella stessa direzione!
Il freddo pero' non e' eccessivo, e alcuni buoni pub e caffe aiutano a sopportare il clima non cosi mite.
Da Punta Arenas prendiamo parte ad una prima escursione in barca, direzione la Isla Magdalena.
Attraversiamo lo stretto di Magellano e sbarchiamo sull'isola dove ci aspetta una gigantesca colonia di pinguni!
Per quanto l'odore di circa 60.000 pinguini - piu non si sa quanti gabbiani - non sia proprio il massimo, dovere cedere il passo ad una coppia di pinguini che ti attraversa la strada e' una esperienza divertente ed emozionante al tempo stesso.
Appagato il nostro desiderio da National Geographic torniamo a Punta Arenas e il giorno seguente attraversiamo nuovamente lo stretto di Magellano ed arriviamo a Porvenir, e finalmente mettiamo piede sulla Isla Grande de Tierra del Fuego!
Se ne avete abbastanza di persone, macchine e di qualsiasi altra appendice della civilta, Porvenir e' il posto giusto per ritirarvi.
Sempre ammesso che siate disposti ad avere una estate piu' fredda del nostro inverno, e un inverno che deve essere davvero terribile!
Porvenir e' stata fondata nei primi del Novecento da europei, principalmente croati, che si sono inizialmente dedicati alla ricerca dell'oro, e l'hanno trovato.
Terminato l'oro, Porvenir e' diventata una piccola citta' fantasma dedita alla pesca dei granchi e all'allevamento di pecore.
Le abitazioni sono ancora le stesse dei primi colonizzatori, costruite in lamiera e legno.
Torniamo sulla terra ferma, e torniamo nuovamente a Puerto Natales.
Abbandoniamo il piano iniziale di prendere un aereo da Puerto Natales a Santiago perche c'e' una opzione che sembra piu affascinante: la crociera tra i fiordi da Puerto Natales a Puerto Montt!
Cosi ci imbarchiamo nuovamente, per la terza volta in tre giorni, ma questa volta il viaggio sara piu' lungo, perche la crociera e' di quattro notti!
La nostra nave, un mercantile della compagnia Navimag, per quanto carichi mucche e cavalli nei piani inferiori, e' davvero una imbarcazione di lusso confrontata con quella che abbiamo preso in Peru sul Rio Amazonas!
Abbiamo una cabina da quattro che pero dividiamo solo con Jorrit, un simpaticissimo ragazzo olandese. Colazione, pranzo e cena sono inclusi nel prezzo e la qualita' e abbastanza alta.
Un giorno ci toccano addirittura gli spaghetti a la bolognesa!
In piu' c'e' un pub con prezzi accettabili, una scacchiera gigante sul ponte, e diverse attivita' e proiezioni per intrattenerci.
E un sacco di altri viaggiatori zaino in spalla.
Cosi' le nostre mattinate le impegnamo dormendo, mentre i pomeriggi e le serate siamo in compagnia di persone di tutte le nazionalita'!
In piu, come se il paesaggio magico che ci circonda non fosse di per se' sufficiente, con tanto di alba e tramonti da sogno e notti illuminate una luna gigante e da stelle cadenti, di tanto in tanto spuntano dall'acqua gli spruzzi di un branco di balene, o le pinne di un gruppo di delfini!
Il nostro capitano, per non far perdere lo spettacolo nemmeno ai piu pigri, cioe' coloro che dormono fino a tardi oppure oziano sui divani del pub, di tanto in tanto accende il microfono e con una voce profonda e impostata dice:
- Signore e Signori, mi scuso per il disturbo durante la vostra cena, ma sul lato destro della nave potete ammirare il passaggio di alcune balene azzurre.
Oppure:
- Buongiorno Signore e Signori, un branco di delfini sta attraversando lo stretto a prua. E la colazione e' pronta nella sala da pranzo.
Cosa puoi chiedere di piu?
Quindi, dopo questa overdose di natura e paesaggi, di pinguini e di balene, di delfini e leoni marini, arriviamo a Puerto Montt realmente riposati e rilassati.
Ormai siamo quasi marinai, cosi', in attesa del nostro bus per Valparaiso, prendiamo un'altra piccola imbarcazione e raggiungiamo con una escursione in giornata anche l'isola Chiloe.
Abbiamo giusto il tempo per visitare il villaggio di pescatori, fare un ottimo pranzo e tornare appena in tempo per perdere il bus per Valparaiso, e cambiare il biglietto con un bus per Santiago per poi proseguire per Valparaiso! :-)
So che non sara' difficile riabituarsi al caldo, ma certamente e' un po strano, dopo tanto freddo, arrivare in citta' e girare in t-shirt per i mercatini di natale!
In piu', con le stagioni invertite, molte bancarelle offrono splendide ciliege rosse e grandi, accanto ai cappellini di Babbo Natale!
Riusciremo ad affrontare il Natale in Polinesia? :-)

4 dicembre 2011

Argentina pics

Salta
cascate di Iguazu' 1
cascate di Iguazu' 2
cascate di Iguazu' 3
Buenos Aires - Casa Rosada
Buenos Aires - La Boca
Buenos Aires - Porto Madero
Maradona
tango
Mendoza
Bariloche
El Bolson
Patagonia
glaciar Perito Moreno 1
glaciar Perito Moreno 2
glaciar Perito Moreno 3
glaciar Grande

laguna Torre


2 dicembre 2011

Patagonia


Negli ultimi dieci giorni ci siamo immersi nelle bellezze della Patagonia, che e’ senza dubbio una delle regioni piu’ belle visitate dall’inizio di questo viaggio. Abbiamo cominciato con il nord e con la regione dei laghi, fermandoci dapprima a Bariloche, famosa localita’ sciistica non tanto diversa dalle nostre localita’ alpine, con graziose case di legno, tanti negozi di attrezzature per la neve all’ultimo grido, il tutto condito da un grazioso lago blu elettrico che segnava il confine est della citta’ e da un meno grazioso vento che impazzava per la cittadina rendendo difficile anche la piu’ banale delle passeggiate per il centro. Quindi siamo scesi a El Bolson, piccola comunita’ hippie dove abbiamo bivaccato qualche giorno nella tranquillita’ dei suoi abitanti e dei suoi mercatini di artigianato, pedalando in mountain bike durante il giorno alla scoperta dei laghetti e delle piccole cascate che circondano il villaggio, ed abbuffandoci alla sera con le succulente grigliate d’agnello preparate dal gestore dell’ostello (un ex chef di Buenos Aires!). Infine, dopo una breve parentesi nella sonnolenta Esquel, sismo scesi verso il sud della Patagonia, dove il paesaggio verde dei boschi e dei laghi ha lasciato spazio a quello dominato dalle imponenti catene montuose ancora oggi innevate (e qui fra tre settimane inizia l’estate!). Ci siamo fermati inizialmente a El Calafate, base per l’escursione al glaciar Perito Moreno. Ci sono poche parole per descrivere un simile spettacolo della natura: una interminabile lingua di ghiaccio in continuo movimento, che scivolando giu’ dalle montagne finisce col riversarsi nel lago, e tu sei li’che inmerso nel silenzio piu’ assoluto senti tutto d’un tratto dei boati assordanti e vedi tonnellate di ghiaccio staccarsi dalla cima del ghiacciaio e precipitare nell’acqua. E in determinati periodi dell’anno le “frane”e sono anche piu’ grandi..indescrivibile!
Poi siamo risaliti lungo la leggendaria e spettacolare ruta 40 fino a El Chalten, uno dei punti di riferimento a livello mondiale per l’hiking e l’alpinismo. Abbiamo fatto un trekking di otto ore circa che ci ha portati attraverso un percorso immerso nel verde fin sotto le maestose e bianche cime del Cerro Torre, e poi ancora piu’ su fin sopra l'immenso ghiacciao. Adesso abbiamo salutato l’Argentina e siamo approdati a Puerto Natales nella parte cilena della Patagonia, dove domenica partiremo per il trekking di cinque giorni nel parco nazionale Torres del Paine..almeno inizieremo a dare senso a tutti i kg di attrezzatura da camping che ci portiamo dietro dall’inizio del viaggio ;) 
Ci aggiorniamo al nostro ritorno!