10 novembre 2011

da Asuncion a Rio de Janeiro, passando per Iguazu'


Dall'ultimo post ne abbiamo fatta di strada. Come secondo piani, abbiamo tagliato il Paraguay da ovest ad est, fermandoci due giorni nella capitale Asuncion. Finalmente abbiamo capito perche' il Paraguay non e' una delle mete sudamericane piu' ambite dal turismo europeo..e' un postaccio! O senza generalizzare, diciamo che Asuncion e' una citta' bruttina e parecchio strana, con un centro storico decadente (nel senso che cade a pezzi, interi edifici disabitati che sembrano sul punto di crollare da un momento all'altro), circondato da una gigante baraccopoli che si estende fino al Rio Paraguay. E con una valuta, il guarani', che per calcolare la conversione dei prezzi c'era da diventare matti! Comunque da Asuncion abbiamo proseguito fino a rientrare in Argentina e piu' precisamente fino ad arrivare a Puerto Iguazu', tranquilla cittadina base per le escursioni alle famose cascate. Gia' il percorso per giungere in prossimita' delle alle cascate e' stato a dir poco interessante, attraversando a piedi un parco naturale pieno di iguana e coati (dei grandi procioni), ma una volta arrivati alle cascate, beh, lo spettacolo non ha eguali. La violenza della natura qui si manifesta nella sua massima espressione, attraverso alti ed ampi getti d'acqua che si riversano dopo lunghi salti con tutta la loro potenza ed il loro fragore. Abbiamo ammirato le cascate dall'alto, dal basso, navigandoci praticamente sotto a bordo di una piccola barca (inutile dire che alla fine eravamo piu' zuppi che dopo una doccia), e camminando fino al belvedere della Garganta del Diablo dove la potenza e la violenza delle acque raggiunge il suo punto di massimo, ed ogni volta rimanevamo inebetiti nella nostra incredulita'.
Appagati da questo grande spettacolo della natura siamo tornati in ostello, e guardando la cartina del sudamerica abbiamo notato come Rio de Janeiro non fosse poi cosi' lontana. Perche' no? Abbiamo cosi' deciso di prendere un pullman che in "sole" 24 ore ci ha condotti qui a Rio, da dove stiamo scrivendo. 
La citta' e' semplicemente incredibile. Iniziamo con la lingua: le prime volte non puoi fare a meno di ridere, perche' suona davvero come un incrocio tra lo slang pugliese e quello calabrese! Inizialmente parlavamo in spagnolo, poi abbiamo capito che l'italiano dialettale risulta di piu' facile comprensione e adesso andiamo in giro parlando come Diego Abatantuono e non abbiamo piu' problemi a farci capire. Siamo stati sul Pao de Acucar e sulla collina dominata dal Cristo Redentor (i due punti panoramici della citta'), e non credo di aver mai visto null'altro di simile: colline, montagne, il mare e le spiagge, il lago, la jungla..a Rio c'e' davvero tutto! Le spiagge si estendono a perdida d'occhio segnando il perimetro della citta'..lunghe lune di sabbia bianca, piene di persone intente a giocare a calcio da una parte (e che calcio), e di surfisti che ne cavalcano le onde dall'altra. Abbiamo visitato il centro storico con i suoi edifici e le sue chiese imponenti, la collina di Santa Teresa dove gli artisti si ispirano nelle loro creazioni a ritmo di samba, ci siamo abbuffati di carne alla griglia nel locale che ha ispirato la canzone "the girl from Ipanema" manifesto della bossa nova brasiliana, insomma ci siamo lasciati cullare e smarrire in un questo turbinio di musica e colori che e' Rio. E siamo da poco tornati da Rocinha, la piu' grande favela di questa citta', dove qualche giorno fa e' stato ucciso un reporter (non so se e' giunta questa notizia in Italia) e dove ieri e' stato arrestato il boss della favela, il criminale piu' ricercato in Brasile negli ultimi sette anni. L'atmosfera era diversa da quella che si respirava nei giorni passati, ci ha spiegato la guida locale che era con noi, perche' nessuno ha ancora capito quello che accadra' nei prossimi giorni..buon per noi, perche' la gente oggi non era armata ed al massimo i fori dei proiettili li vedevi distinti su tutte le pareti della baraccopoli. In ogni caso un quartiere povero ma bellissimo, con case dipinte dei piu' accesi colori, ragazzini che ballano e suonano percussioni ad ogni angolo, e la gente che dispensa sorrisi a destra e manca. Un trionfo di emozioni.
Ora andiamo a berci un paio di caipirinhas sulla spiaggia per goderci il tramonto, e domani speriamo di farci la prima vera giornata di mare sulla spiaggia di Copacabana. We love Rio de Janeiroooooo!! :)

4 commenti:

  1. Grandissimi!!!Siete giunti nella patria del Calcio e non solo ;) Se parlate in dialetto pugliese mi ricordate Oronzo Canà a Rio ;)
    Ma poi aprirete un blog per pochi intimi per raccontarci la Rio by night? ;)
    Divertitevi li' al mare, mentre qui non ci resta che affidarci al "Monti" per non affondare..mi sa che tra un pò vi raggiungiamo tutti...
    Un grande abbraccio.
    Vinz

    RispondiElimina
  2. beh...vedi che tutto il mondo è paese? A Puerto Iguazu c'è pieno di iguana e coati, a Roma abbiamo i sorci e i coatTi...

    RispondiElimina
  3. Ieri mentre vedevo il telegiornale è uscito il servizio sul mega blitz della polizia e dell'esercito brasiliano nella favela di Rocinha...Voi siete pazzi!!!!
    Un abbraccio

    RispondiElimina