27 febbraio 2012

Australia pics

Sydney - Opera House

Sydney - Harbour

Sydney - Australia day

Blue Mountains


Byron Bay

Nimbin

Brisbane

Stradbroke Island 1

Stradbroke Island 2

Stradbroke Island - surfing competition

Noosa

Long Island

Whithaven Beach 1

Whithaven Beach 2

Long Island resort - pappagalli

Long Island resort - wallaby
Magnetic Island 1

Magnetic Island 2

Magnetic Island - opossum

Undara National Park

Innisfail

Josephine Falls 1

Josephine Falls 2

Cairns

Tasmania - Overland Track - Day 1

Tasmania - Overland Track - Day  2

Tasmania - Overland Track - Day  3

Tasmania - Overland Track - Day  3

Tasmania - Overland Track - Day  4

Tasmania - Wineglass Bay

Tasmania - Honeymoon Bay


Tasmania - Sleepy Bay

Melbourne 1

Melbourne 2

Great Ocean Road - koala

Great Ocean Road 1 - 12 apostoli

Great Ocean Road 2 - 12 apostoli

Great Ocean Road 3 - 12 apostoli

Loch Ard Gorge

Great Ocean Road








23 febbraio 2012

Tasmania

Dopo aver salutato il mio omonimo compagno di viaggio, mi dirigo a Mackay da dove volo in Tasmania. In pratica prendo tre diversi aerei in un pomeriggio..un record personale!
Continuero' ad utilizzare il plurale nel prosieguo del racconto non per un senso di onnipotenza ma perche' al posto di Daniele si e' sostituita per questi dieci giorni la simpatica e bionda Arianna, una ragazza emiliana conosciuta a Sydney qualche settimana fa che ha deciso all'ultimo minuto di unirsi a me nella scoperta di questa remota e selvaggia isola.
Ci incontriamo a Launceston e da li' partiamo alla volta del Cradle Mountain-Lake St Clair National Park per iniziare i nostri 65 km di cammino piu' noti col nome di Overland Track. Segue una breve descrizione del trekking.
Giorno 1 - 10 km. La camminata e' tanto bella quanto impegnativa, in un'interminabile e ripida salita su per le Cradle Mountains ed i suoi laghi alpini. Piu' di una volta i "serpenti tigre" strisciando silenziosi ci tagliano il cammino. Quando alla sera arriviamo al Waterfall Hut siamo distrutti. Ci facciamo prendere dallo sconforto e meditiamo la ritirata. Il mio zaino e' davvero troppo pesante e Arianna non e' convinta di riuscire ad arrivare fino alla fine. Ci prendiamo una notte con i suoi consigli per pensare al da farsi.
Giorno 2 - 18 km. Il risveglio con un caldo sole ci riporta l'entusiasmo e decidiamo di proseguire. Il percorso e' meno faticoso del giorno precedente e il paesaggio incantevole. Arriviamo al Windermere Hut nel primo pomeriggio, ci guardiamo negli occhi e invece di fermarci continuiamo a camminare. Quando inizia a fare buio siamo pero' troppo lontani dal successivo hut, cosi' piantiamo la tenda in uno spiazzo dominato dalle montagne, e circondati dai canguri ci mettiamo a dormire. Nella notte gli stessi canguri trovano la busta con le mele, la aprono e ne mangiano un paio.
Giorno 3 - 18 km. Un'altra lunga ed erta salita fino al valico del Monte Ossa, la cima piu' alta della Tasmania. Ma oramai le gambe sono allenate e nulla sembra piu' fermarle. Vediamo anche un diavoletto sfrecciare alla nostra sinistra e scomparire nel bosco di pini. Arriviamo per pranzo al New Pelion Hut e proseguiamo alla volta del successivo, ma questa volta lo raggiungiamo proprio prima del tramonto. Durante la notte la tenda e' sconquassata da un violento acquazzone, ma per fortuna tiene e al mattino dopo siamo tra i pochi a non essere tutti bagnati.
Giorno 4 - 19 km. Il cammino e' abbastanza pianeggiante attraverso un bosco di eucalipti i cui odori sono esaltati dalla pioggia appena terminata. Facciamo un paio di deviazioni per andare ad ammirare alcune cascate, e alla sera arriviamo al Narcissus Hut, ultimo rifugio del parco, con un giorno e mezzo di anticipo sulla pianificazione standard del trekking. Ce l'abbiamo fatta! La sera giochiamo con i pelosissimi wallabies tasmani e ci mettiamo a dormire sognando una doccia calda, che per fortuna non tardera' ad arrivare.
Il giorno dopo abbiamo preso una barca che ci ha portati dall'altra parte del lago St Clair e siamo usciti dal parco nazionale. Una volta riappropriatici della nostra igiene personale e rifocillatici con una bistecca di canguro (si' lo so che e' una crudelta' dopo quattro giorni passati in mezzo a loro, ma era davvero deliziosa!), ci siamo diretti a Hobart dove abbiamo noleggiato una macchina per andare a visitare il Freycinet National Park. Io non avevo la patente con me, ma Arianna si e' destreggiata alla grande tra cambio automatico e guida a sinistra (credetemi che c'e' da diventare matti), e soprattutto nell'evitare le carcasse di wallabies, diavoli della Tasmania ed opossum purtroppo disseminati lungo tutti e trecento i chilometri di strada statale.
Il Freycinet National Park e' semplicemente un paradiso, uno stretto lembo di terra circondato dal mare, con spiagge e formazioni rocciose dai colori indescrivibili. Abbiamo camminato una giornata intera tra le sue splendide baie, Wineglass, Honeymoon e Sleepy Bay su tutte, e alla sera siamo tornati a Launceston giusto in tempo per un'ottima puttanesca in un ristorante italiano gestito da una coppia calabrese immigrata qui piu' di vent'anni fa.
Adesso Arianna e' tornata a Sydney, e io mi appresto a volare su Melbourne dove e' da poco atterrato il mio omonimo..i Danieli stanno per tornare! :)

19 febbraio 2012

da Airlie Beach a Cairns

Come ha sottolineato qualcuno a proposito del "io vado in Tasmania, Daniele va a Cairns":  io chi?
Giusto.
Dopo le Whitsunday Islands Dani C. ha optato per un trekking (o hiking, o tramping, o passeggiata-in-montagna, se preferite) in Tasmania.
Io, Dani V., sono in uno stato di forte dipendenza da East Coast, misto ad una malattia contagiosa che chiamero' "pigrizia da spiaggia".
Quindi, senza l'aiuto di un avvocato divorzista, abbiamo optato per la cosa piu' semplice: ri-incontrarci a Melbourne in poco piu' di una settimana; Dani rinvigorito dal trekking, ed io sempre piu' stanco per il dolce far nulla.
Questo post quindi e' destinato agli stoici affezionati lettori, ma anche al mio compagno di viaggio, perche' da quando ci siamo separati ci siamo scambiati solo due sms:
(io) "sono arrivato a Magnetic Island, piscina, pappagalli, le solite cose"
(Dani) "ti scrivo dalla Tasmania, sempre che mi ci fanno arrivare"
Da Airlie Beach ho preso un bus per Townsville, e da Townsville il traghetto per Magnetic Island (Maggie, per gli amici).
Stando a quello che si dice, Maggie e' piena di koala, uno degli animali-simbolo dell'Australia, ma che tuttavia non abbiamo incontrato fino ad ora.
L'ostello e' molto carino, e' immerso nel verde. Questo vuol dire che se sul soffitto della capanna di legno dove dormi ci sono un paio di gechi e qualche farfalla che giocano a fare Discovery Channel, e' tutto incluso nel prezzo.
Ma chi se la fa davvero da padrone, nel Bungalow Bay Koala Village, sono gli opossum.
Questi (nemmeno cosi') piccoli marsupiali mangiano tutto cio' che (non dovrebbe, ma) gli viene dato.
O viene dato loro, non importa.
Ricordo la prima cena, sui tavoli all'aperto sotto gli alberi, e l'iniziale piacevole e ingenuo stupore di vedere l'opossum avvicinarsi.
Ohhhh, guarda!!! C'e' un opossum!!! Prendi la macchinetta, fagli una foto, svelto, prima che se ne vada!!!
Si, credici che se ne va, l'opossum.
Nel tempo che tu vai a prendere la macchinetta, l'opossum si finisce la tua pasta e si fuma pure una sigaretta e ti aspetta al bar per chiudere la cena con una birra di importazione.
Se qualcuno ha visto il film di animazione La gang del bosco, dove tra l'altro trovate anche gli opossum, riconoscerete la passione degli animali selvatici per il junk food e "le tuberine" in particolare.
Quindi il secondo giorno, quando arriva il primo opossum, subito seguito da altri cinque o sei, lo accogli con un: Opossum! andatevene un po' aff...
Ad ogni modo non sono brutti, e un paio avevano anche la tasca con il mini-opossum dentro, che a volte esce e si attacca sulla schiena della mamma, per poi rientrare nella tasca.
Anche i wallabies popolano l'isola in abbondanza, ma sono piu' diffidenti e si fanno, per fortuna, gli affari loro, restando fuori dall'ostello.
E i pappagalli, o colorati e piccoli, o neri e gialli ed enormi, sgranocchiano con incredibile abilita' i frutti degli alberi, buttando di sotto le bucce.
Purtoppo, nonostante una passeggiata in cima al monte di Magnetic Island, sotto il sole e con almeno 40 gradi all'ombra, di koala nessuna traccia.
L'ultima sera su Maggie la passo a fare drinking game sulla spiaggia insieme a ragazzi tedeschi e ragazze inglesi. E la canzoncina del drinking game ce l'ho ancora in testa, non vedo l'ora di importarla in Italia! :-)
Da Maggie trovo un passaggio in macchina in direzione Cairns da tre ragazze conosciute sull'isola (per la gioia della fervida immaginazione dei miei amici), due ventenni svizzere e una venticinquenne italiana.
Non passiamo lungo la costa, ma deviamo nel cosi detto outback, cioe' nell'interno, e raggiungiamo l'Undara Volcanic National Park, un gran bel posto, e trascorriamo tre notti presso l'Undara Experience, votato come "Australia Most Unique Accommodation".
In effetti e' un bel posto, anche se preferisco la costa dei travocchi.
Comunque, l'animale "padrone" questa volta e' il canguro (Dani, ho detto canguro e non wallaby!).
Ce ne sono a decine, che saltano in mezzo all'enorme camping, che brucano l'erba a bordo piscina, che si mettono sull'attenti e ti guardano ogni volta che ti avvicini troppo.
Alcuni hanno il loro piccolo canguro in tasca, ed e' incredibile come il piccolo canguro riesca ad entrare nella tasca "tuffandosi" di testa, per poi girarsi e tirare fuori il muso.
Io ovviamente monto l'amaca, per non tradire lo "spirito" faticosamente acquisito durante lunghe settimane in spiaggia.
L'ultima sera il barista-e-gestore dell'Undara Experience ha voglia di bere e di offrire da bere, ed io non posso che unirmi ad una allegra compagnia che diventa sempre piu' allegra, e cosi' la serata finisce con il giardiniere che stramazza al suolo davanti al bancone del bar, fortunatamente gia' chiuso da tempo.
Dall'Undara National Park ci spostiamo per vedere le cascate Millaa Millaa e un altro paio di cascate che, mi spiace dirlo, non impressionano piu' di tanto dopo aver visto Iguazu!
Dormiamo a Flying Fish Point, una piu' che tranquilla frazione di Innisfail, e il mattino seguente arriviamo alle Josephine Falls (le cascate Giuseppina, come mi piace chiamarle) dove possiamo fare una splendida nuotata nell'acqua fresca, ma non fredda, circondati dalla rainforest, e scivolare col culo sulle rocce levigate dall'acqua per finire la corsa in una pozza naturale.
Essendo rainforest, inizia a piovere, ma il potente scroscio dura solo 5 minuti e in 10 minuti e' piu' caldo e umido di prima!
Arriviamo a Cairns ad ora di pranzo, mi separo dalle mie compagne di viaggio di questi ultimi quattro giorni e mi sistemo in un ostello con un ottimo rapporto qualita'/pezzo, come si suol dire.
Cairns a prima vista non sembra malaccio, ma ha qualcosa di strano.
Una citta' sul mare, senza mare.
Cioe', il mare c'e', ma siccome in questo periodo e' infestato di meduse  (lo stesso era a Noosa, ad Airlie Beach, a Magnetic Island e in tutta la parte settentrionale della east coast, per cui non ci si fa il bagno se non nelle "reti" di protezione), tutti si riversano nella lagoon, un piscinone sul lungomare.
In piu', credo per la prima volta da quando sono in Australia, per le strade di Cairns si vedono gli aborigeni "moderni".
Bene, si, ma purtroppo la loro emarginazione e' evidente, anche da un punto di vista "territoriale". Nel senso che siedono ai bordi delle piazze o sul marciapiede, in gruppetti, mal vestiti e a volte palesemente sbronzi, e sembrano davvero non integrati.
Peccato, visto che era casa loro.
Cosa penso di fare a Cairns?
No, non intendo per la causa aborigena.
Vorrei organizzare un diving, cioe' una immersione, nel Great Barrier Reef.
Quidi la giornata di domani sara':
1) dormire
2) impazzire tra le costose possibili offerte e combinazioni di diving o snorkeling
3) partecipare allo ZUMBA World Record Attempt (http://www.cairnsesplanade.com.au/ThingstoDo), per strappare agli inglesi l'inutile record del mondo per la lezione di ballo piu' numerosa tenuta in uno stesso luogo!
Se partecipo per tutti e 30 i minuti della lezione avro' un certificato e un voucher per una hamburger, quindi...

12 febbraio 2012

da Sydney ad Airlie Beach

Cerchero' di essere breve e conciso che' siamo indietro col racconto del viaggio di quasi tre settimane! Ci eravamo lasciati in Nuova Zelanda e ripartiamo dalla bella e cosmopolita Sydney. Cinque giorni alla scoperta di una citta' che ha davvero tanto da offire: un bel porto, la famosa Opera House, degli splendidi giardini botanici, il quartiere bohemien di Glebe, l'universita' in stile rigorosamente britannico, decine di chilometri di spiagge, e chi piu' ne ha piu' ne metta. Senza dimenticare i grandi festeggiamenti il 26 gennaio per l'Australia Day, sfociati alla sera con dei pirotecncici fuochi riflessi sulle acque del Darling Harbour... altro che quelli sparati ad Auckland per capodanno!
Da Sydney prendiamo il primo bus a lunga percorrenza: dopo una notte di quelle non proprio rilassanti ed un brusco risveglio causato dall'improvvisa frenata dell'autista nel tentativo di evitare un canguro che attraversava la strada, arriviamo a Byron Bay, mecca dei surfisti di tutto il mondo. Ma noi sulla tavola non ci sentiamo a nostro agio, cosi' preferiamo andarci a rilassare qualche giorno nel tranquillo villaggio hippie di Nimbin. Qui negli anni settanta c'e' stato un grande festival musical (alla Woodstock per capirci) e da quella data il tempo sembra essersi fermato. Molti di quelli arrivati allora per il festival non se ne sono piu' andati, e ancora oggi non piu' giovanissimi li vedi girare per il villaggio vestiti come i figli dei fiori, a bordo di furgoni colorati con gli slogan anti-Vietnam di un tempo, sempre sono l'effetto di una qualche sostanza psicotropa. Insomma un bel tuffo nel passato, soprattutto per noi che quegli anni non li abbiamo mai vissuti!
Da Nimbin continuiamo a risalire la costa est fino a Brisbane, e da li' ci immergiamo un paio di giorni nella rilassatezza di Stradbroke Island, un isolone di sabbia che in quei giorni ospitava una gara internazionale di surf... inutile dire che spettacolo fosse vedere quei professionisti cavalcare onde di dieci metri!
La tappa successiva e' la pittoresca Noosa, e da qui in sole 18 ore di bus arriviamo ad Airlie Beach, base per l'esplorazione delle Whitsunday Islands. Dormiamo tre notti in un resort nella splendida Long Island, letteralmente circondati da wallabies (dei piccoli canguri), pappagalli, uccelli di tutti i tipi, kayakiamo in mezzo a tartarughe giganti, e un giorno facciamo un'escursione in barca a vela per visitare Whitehaven Beach, una delle spiaggie piu' belle del mondo, e per fare snorkeling in mezzo alla barriera corallina e alle sue centinaia di pesci colorati. Davvero un paradiso terrestre, non fosse che ci siamo quasi ustionati per il sole.
E domani i Danieli si separano: io volo in Tasmania mentre il mio omonimo continua a salire la costa verso Cairns... ci rincontriamo il 23 a Melbourne!

1 febbraio 2012

New Zealand pics

Auckland - Downtown

Auckland - Harbour

Auckland - Devonport

Taupo
Tongariro National Park 1

Tongariro National Park 2
Wellington 1


Wellington 2

stretto di Cook

Abel Tasman National Park - day 1

Abel Tasman National Park - day 1

Abel Tasman National Park - day 2
Abel Tasman National Park - day 2

Pancake Rocks

Franz Josef glacier

Queenstown

Fiordland National Park - day 1

Fiordland National Park - day 2
Fiordland National Park - day 3

Fiordland National Park - day 4

Fiordland National Park - day 4

Christchurch