12 aprile 2012

da Nha Trang a Ho Chi Minh City

Dovevamo arrivare a Nha Trang e ci siamo riusciti, ma purtroppo i viaggi in bus non sono cosi comodi come ci aspettavamo.
Per quanto al posto dei sedili ci siano praticamente dei letti, disposti su due livelli e su tre file, il viaggio e' rumoroso e spesso maleodorante, perche'sul bus devi toglierti le scarpe all'ingresso.
In piu a volte quando sei sdraiato sotto o sopra la copertina in dotazione o direttamente sul sedile, senti uno strano prurito che non fa immaginare nulla di buono sulla frequenza dei lavaggi.
Arriviamo a Nha Trang (la pronuncia suona piu o meno: Na Ciá) praticamente all'alba dopo una notte insonne.
Il bus ci scarica davanti ad un albergo ''affiliato" ma non spiamo diffidenti quindi vediamo tre camere.
1) doppia, secondo piano, condizionatore, televisione, frigobar, senza balcone. Prezzo: 10 dollari.
2) doppia, quinto piano (non e'che ce ne freghi molto del piano, ma dalla strada arriva il solito rumore infernale di motorini e calcson, quindi piu in alto é meglio é), condizionatore, televisione, frigobar e balcone. Prezzo: 12 dollari.
3) doppia, settimo (ed ultimo piano) piano, condizionatore, televisione, frigobar, terrazzo 15mq vista mare. Prezzo: 15 dollari, diviso due, a notte.
Aggiudicato. E' bello a volte non essere in Australia.
Ci buttiamo sul letto ed ordiniamo la colazione.
E' possibile avere due caffe, due succhi di frutta e due chocolate pankake?
Come dice? La colazione non e' inclusa nel prezzo della camera? Certo, la voglio lo stesso, grazie.
Cazzeggiamo un po in camera guardando la tv e poi andiamo a fare due passi in spiaggia, in questa perla del Vietnam che e' Nha Trang.
La spiaggia non ci sconvolge, forse perche cé' un po di vento e qualche nuvola.
Allora arriviamo al canale con i pescherecci rossi e blu, un po puzzolente ma pittoresco.
Da li ci dirigiamo, sotto il sole cocente, al tempio con il Buddha gigante in cima ad una collina  che vedevamo dalla terrazza dell'hotel.
Il tempio e' molto figo (scusate il tecnicismo), ci sono fiori e bonsai ovunque, gli scout vietnamiti credo, un grande Buddha sdraiato e uno seduto, i monaci che pregano e cantano, le campane giganti (in una delle quali mi sono seduto dentro con le mani giunte, mentre il monaco in preghiera batteva il martello da fuori, splendide vibrazioni), i fedeli in ginocchio nel tempio, un'atmosfera davvero serena e pacifica.
Torniamo nei pressi dell'hotel, stanchi e un po stressati dal solito traffico e dalle mille contrattazioni, e ci godiamo un po la terrazza.
Accanto all'hotel c'e' un grande centro benessere Beauty Center Spa.
Scendo a chiedere i prezzi.
Trattamento base: 190.000 dong, 7 euro.
Faccio finta di pensarci, ma sto solo pensando se non sia il caso di provare il trattamento VIP per 350.000 dong.
Vada per il trattamento base. Pantaloncino, ciabatte e asciugamano e si parte.
Entro in una grande stanza con luci soffuse e profumo di agrumi. Ci sono otto grandi botti di legno e otto vasche di pietra.
Che dovro fare?
Il ragazzo del centro benessere mi guarda, mi indica con il dito, poi indica la botte.
Ah, certo, ci devo entrare!
Che goduria! sono dentro la botte fino al collo, nell'acqua calda e profumata!
Dopo dieci minuti, passaggio nella vasca di pietra con idromassaggio, poi bagno turco al limone e sauna, passeggiata a piedi nudi sulle pietre di fiume, vasca idromassaggio bollente, vasca idromassaggio ghiacciata, piscina con getti a cascata, passeggiata nel corridoio con getti freddi e sottili.
Dopo un'ora a mollo, un'ora di massaggio.
Non il massaggio cinese rompiossa, ma un delicato massaggio con piete calde.
Dopo questa seduta ho iniziato a pensare che andrebbe fatto ogni giorno.
Per cena andiamo in un buon ristorante vietnamita per assaggiare le spiecialita locali, sempre tutte deliziose.
Ci godiamo un po il terrazzo e andiamo aletto, domani abbiamo il tour delle isole e si parte presto.
Alle 7.30 ci vengono a prendere in hotel che stiamo trangugiando la colazione e andiamo al porto, dove decine di barconi di legno aspettano centinaia di turisti, a stragrande maggioranza vietnamiti.
La nostra guida e' simpaticissima e i nostri compagni di viaggio anche. Non parlano una parola di inglese ma vogliono comunicare a tutti i costi, e finisce che non puoi fare altro che accettare una lattina di birra, una banana cotta e una manciata di gamberetti essiccati e salatissimi.
Finalmente facciamo il primo bagno in Vietnam, tra comitive di vietnamiti che giocano a spingersi in acqua l'un l'altro e si divertono un sacco.
Dopo il bagnetto abbiamo il pranzo e dopo pranzo i tavoli diventano pista da ballo, la nostra guida si veste da donna - e il pubblico vietnamita impazzisce - e i membri dell'equipaggio tirano fuori batteria e chitarra e si improvvisano karaoke band.
Dopo il karaoke c'é l'happy hour.
La nostra guida Obama - per via dell'incredibile somiglianza con il Presidente - si tuffa e si accomoda su una poltroncina galleggiante e offre una bevanda arancione che credo sia vodka benzina e succo d'arancia a chiunque lo raggiunga in acqua.
Che fantastico tour!
Il giorno seguente, sempre sul lettobus, arriviamo a Da Lat, popolare localita turistica a 1.500 metri di quota nelle highlands vietnamite.
Il paesaggio e' alpino, al centro della citta c'e' un grande lago e al mercato si trovano le fragole.
All'uscita del ristorante veniamo avvicinati da uno dei tanti (circa 300!) easy rider o free rider presenti in citta.
Motociclisti reinventati guide turistiche.
Quindi decidiamo di trascorrere il giorno seguente in sella a due vecchie Honda e di esplorare il countryside con le nostre nuove guide!
Abbiamo fatto uno splendido giro nei dintorni di Da Lat e i nostri motociclisti - molto prudenti e attenti perche se ci succede qualcosa non li abbiamo pagati e non gli lasceremo il feedback sul quaderno dei feedback - ci hanno fatto vedere fabbriche di cotone e di seta, templi e pagode, laghi, dighe, piantagioni di caffe e coltivazioni di funghi. Abbiamo mangiato un ottimo pho bo e assaggiato il saporito e costoso civet coffee (caffe.. hem.. "cacato" da una specie di procione che mangia solo i chicchi migliori. O meglio mangia solo la buccia dei chicchi migliori e i chicchi, interi interi, li espelle sotto forma di Snickers, che poi viene raffinato e usato per la macinazione).
Dopo questa parentesi aplina e silenziosa, immersi nei profumi dei pini e dei fiori di Da Lat, un nuovo lettobus nelle consuete otto ore o forse piu ci porta a Ho Chi Minh City.
A piu di un'ora di distanza dalla citta le strade si iniziano ad intasare di macchine e camion e motorini, sempre piu, come se ogni mezzo a motore del Vietnam stesse confluendo in un gigantesco imbuto che e' Saigon.
Arriviamo in albergo (questa volta prenotato in anticipo) e usciamo subito per fare due passi nel centro storico.
Follia.
Le strade sono molto grandi, a volte a quattro corsie, e confluiscono in grandi piazze e rotatorie dove oceani di motorini provenienti da ogni direzione si fondono e si mischiano come i vestiti dentro una lavatrice.
Il dato e' da verificare, ma sembra che a HCMC vivano circa 9milioni di persone e ci siano circa 5milioni di motorini.
Mentre guardiamo sconsolati l'altro lato della strada, che non raggiungeremo mai, rimpiangiamo il traffico di Ha Noi.
Verrebbe voglia di prendere un taxi solo per attraversare la strada, un traghetto da una sponda all'altra.
A volte ci siamo "nascosti" alle spalle di un'anziana signora per attraversare la strada insieme a lei, che coraggiosi. E una sera che stavamo praticamente attraversando il G.R.A. a piedi, abbiamo aspettato una venditrice ambulante con il suo bastone e i due pesanti piatti per camminare accanto a lei e raggiungere il ristorante.
Saigon e' un gran casino, uno splendido miscuglio di Pizza Hut e di noodles fritti, di CocaCola e di latte di cocco, di disco bar occidentali e di baretti meno occidentali.
Adesso, nel caso in cui il vostro spirito antifrancese, antiamericano e anticolonialista non fosse gia abbastanza forte, vi invito a visitare The War Remnants Museum.
Tre piani di fotografie, manifesti, testimonianze, ricostruzioni di una guerra cosi amata dal cinema.
Una guerra che racconta di crimini contro la popolazione Vietnamita da parte degli Stati Uniti. Una guerra le cui conseguenze sono ancora oggi visibili nelle malattie delle nuove generazioni, segnate dall'utilizzo massiccio e nazista di agenti chimici.
E' difficile visitare questo museo senza provare una sensazione di colpevole imbarazzo.
Viene da chiedersi: dove eravamo mentre succedeva tutto questo?
E poi c'e' la rabbia di sapere che finita la guerra non c'e' stato nessun processo di Norimberga, per gli americani.
I Goring, gli Hesse, i Bormann degli USA non sono stati condannati e spesso, tornati in patria, sono stati accolti come eroi o hanno fatto carriera in politica.
I film forniscono una visione parziale del conflitto. Il punto di vista politico non viene mai affrontato, ma e' l'immagine del marine vittima del conflitto che fa davvero incazzare.
John Rambo torturato e traumatizzato.
Capo pattuglia chiama Corvo. Rispondete. Passo.
Povero Rambo, in mezzo a questi Viet Cong cattivissimi, che gli uccidono tutti i compagni.
Bhe, tanto per avere un'idea delle proporzioni, in Vietnam sono morti circa 60.000 soldati USA.
I soldati USA hanno ucciso circa 3 MILIONI di vietnamiti, di cui circa 2 MILIONI DI CIVILI, di cui la maggior parte donne (molte in gravidanza), bambini (molti sotto un anno di eta), uomini e donne sopra i 60 anni.
Stando a wikipedia, "nel 1969 c'erano circa 550.000 soldati USA in Vietnam. La potenza nord-americana non riuscì, nonostante questo spiegamento di forze, a conseguire la vittoria politico-militare, ma subì al contrario pesanti perdite".
Questo e' quello che sappiamo, che gli USA hanno subito ingenti perdite. Ma delle perdite causate dagli States non si parla mai.
Dopo aver visto le foto dei villaggi bombardati col Napalm e con l'Agente Orange non fa piu lo stesso effetto sapere che alcuni marines si siano ammalati per essere stati esposti agli agenti chimici che loro stessi gettavano cantando su capanne di paglia, e adesso mi vergogno di aver sempre visto Rambo come la vittima del conflitto.
Sarebbe come se un regista tedesco decidesse di fare un film sulle Fosse Ardeatine, raccontando solo l'attacco partigiano.
Ci hanno sempre mostrato i marines sorridenti che fanno hamburger nella jungla e fumano il sigaro, che sembra quasi che stanno in vacanza a casa loro, senza dare fastidio a nessuno.
Ma all'improvviso spuntano dalla boscaglia i Viet Cong che sono sempre brutti e spietati, e gli sparano addosso.
Un po come immaginare i tedeschi a Roma nel 1944 che mangiano wurstel e bevono birra e cantano, ma ecco che arrivano i partigiani, senza scrupoli, cattivissimi, che non hanno pieta per le SS in vacanza a Roma.
Sembra assurdo? Ma e' cosi che conosciamo la guerra del Vietnam.
Forrest Gump e tenente Dan, mi dispiace, ma ci siete dentro anche voi.
Il Vietnam pero ha voltato pagina, la guerra e' finita, il Paese e' ripartito e i turisti e investitori americani sono i benvenuti.
Al punto che la discoteca piu frequentata di Saigon si chiama Apocalypse Now, e ci abbiamo festeggiato il mio compleanno!
Daniele mi ha comprato una costosa bottiglia di Bacardi e tante CocaCola, e siccome non tutti se la possono permettere, il manager del locale e' subito venuto ad offrire a Dani la membership card.
All'Apo conosco una ragazza di Saigon che parla un po di italiano. Sa dire come ti chiami, quanti anni hai, di dove sei, come stai.
Mi dice che ha la maglia blu della Nazionale e che ha pianto quando siamo usciti con la South Korea.
Mi ha gia conquistato.
E il suo idolo e' Alessandro Del Piero.
Perche proprio Del Piero? domando fingendo stupore. Ma dentro di me sorrido. Ci sono mille e un motivo per amare Alex, sono curioso.
Perche e' handsome.
Vero.
Perche non sta con una modella e non cambia ragazza sempre ma e' spostao con una ragazza carina ma normale.
Grande Alex.
Perche e' fedele alla sua squadra. Quando la juve e' andata in B lui e' rimasto e Cannavaro e Zambrotta sono andati via.
Sono commosso, come si puo non amare il Vietnam e questa ragazza?
Da Saigon prendiamo parte a due escursioni.
La prima ai Cu Chi tunnels, 250 km di gallerie scavate a mano dai Viet Cong per arrivare fin nel quartier generale degli USA a Saigon e mettergliela in quel posto con attacchi notturni a sorpresa, mitici Viet Cong).
La seconda, bellissima, di tre giorni, nel delta del Mekong, dove al posto della carne di cane sui menu compare la carne di ratto in mille salse.
Dopo tre giorni di villaggi e mercati galleggianti, con un battello abbiamo superato il confine cambogiano e siamo sbarcati a Phnom Penh.

3 commenti:

  1. allora a parte che me stavo a preoccupà, troppo tempo senza blog, mi stava a venendo l'astinenza da danieli, a parte che non mi avete ancora commentato il mio intervento sull'intervista al centro, a parte che....la foto della scimmia che beve la birra ha vinto, persino su quellle delle balene in patagonia, e i pellicani dai piedi blu...ha vinto.... e poi una menzione va all'elaborata foto della dea kalì(bello non c'avere un cazzo a che fare),mezio con i cappelli sei troppo stiloso, ma butta quanto prima la maglietta della nike un c'hai er fisico....e poi menzione per alex che non può salvarvi sempre...cinque e che c...o la potevate vincere una partita..vi abbraccio, tanti botti vostro afecionados

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  2. bravo ezio, ti ricordi pure i pellicani coi piedi blu!
    la maglietta nike la devo tenere perche dopo vari compra e perdi adesso e'l'unica maglietta "da sudata" che ho, anche se mi vergogno a metterla.
    per il resto sei il nostro lettore piu affezionato, magari potresti avere la maglietta della nike in premio quando torno :)
    e non fa nulla se il tuo allenatore non la smette piu di scassarci la quale per il gol subito, vaglielo a dire tu in persona: Allegri, basta, l'hai detto 15 volte, non ti caca nessuno, mo basta!
    Alex lo amano in tutto il mondo, un motivo ci sara
    sempre a tracolla
    un abbraccio

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  3. hO LETTO SOLO ORA QUESTO POST E DEVO DIRE CHE MI SONO EMOZIONATO LEGGENDO LA RIVISITAZIONE DELLA GUERRA IN VIETNAM!
    Che odio!
    Bella regà le vostre storie sono emozionanti ed educative :D

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