23 febbraio 2012

Tasmania

Dopo aver salutato il mio omonimo compagno di viaggio, mi dirigo a Mackay da dove volo in Tasmania. In pratica prendo tre diversi aerei in un pomeriggio..un record personale!
Continuero' ad utilizzare il plurale nel prosieguo del racconto non per un senso di onnipotenza ma perche' al posto di Daniele si e' sostituita per questi dieci giorni la simpatica e bionda Arianna, una ragazza emiliana conosciuta a Sydney qualche settimana fa che ha deciso all'ultimo minuto di unirsi a me nella scoperta di questa remota e selvaggia isola.
Ci incontriamo a Launceston e da li' partiamo alla volta del Cradle Mountain-Lake St Clair National Park per iniziare i nostri 65 km di cammino piu' noti col nome di Overland Track. Segue una breve descrizione del trekking.
Giorno 1 - 10 km. La camminata e' tanto bella quanto impegnativa, in un'interminabile e ripida salita su per le Cradle Mountains ed i suoi laghi alpini. Piu' di una volta i "serpenti tigre" strisciando silenziosi ci tagliano il cammino. Quando alla sera arriviamo al Waterfall Hut siamo distrutti. Ci facciamo prendere dallo sconforto e meditiamo la ritirata. Il mio zaino e' davvero troppo pesante e Arianna non e' convinta di riuscire ad arrivare fino alla fine. Ci prendiamo una notte con i suoi consigli per pensare al da farsi.
Giorno 2 - 18 km. Il risveglio con un caldo sole ci riporta l'entusiasmo e decidiamo di proseguire. Il percorso e' meno faticoso del giorno precedente e il paesaggio incantevole. Arriviamo al Windermere Hut nel primo pomeriggio, ci guardiamo negli occhi e invece di fermarci continuiamo a camminare. Quando inizia a fare buio siamo pero' troppo lontani dal successivo hut, cosi' piantiamo la tenda in uno spiazzo dominato dalle montagne, e circondati dai canguri ci mettiamo a dormire. Nella notte gli stessi canguri trovano la busta con le mele, la aprono e ne mangiano un paio.
Giorno 3 - 18 km. Un'altra lunga ed erta salita fino al valico del Monte Ossa, la cima piu' alta della Tasmania. Ma oramai le gambe sono allenate e nulla sembra piu' fermarle. Vediamo anche un diavoletto sfrecciare alla nostra sinistra e scomparire nel bosco di pini. Arriviamo per pranzo al New Pelion Hut e proseguiamo alla volta del successivo, ma questa volta lo raggiungiamo proprio prima del tramonto. Durante la notte la tenda e' sconquassata da un violento acquazzone, ma per fortuna tiene e al mattino dopo siamo tra i pochi a non essere tutti bagnati.
Giorno 4 - 19 km. Il cammino e' abbastanza pianeggiante attraverso un bosco di eucalipti i cui odori sono esaltati dalla pioggia appena terminata. Facciamo un paio di deviazioni per andare ad ammirare alcune cascate, e alla sera arriviamo al Narcissus Hut, ultimo rifugio del parco, con un giorno e mezzo di anticipo sulla pianificazione standard del trekking. Ce l'abbiamo fatta! La sera giochiamo con i pelosissimi wallabies tasmani e ci mettiamo a dormire sognando una doccia calda, che per fortuna non tardera' ad arrivare.
Il giorno dopo abbiamo preso una barca che ci ha portati dall'altra parte del lago St Clair e siamo usciti dal parco nazionale. Una volta riappropriatici della nostra igiene personale e rifocillatici con una bistecca di canguro (si' lo so che e' una crudelta' dopo quattro giorni passati in mezzo a loro, ma era davvero deliziosa!), ci siamo diretti a Hobart dove abbiamo noleggiato una macchina per andare a visitare il Freycinet National Park. Io non avevo la patente con me, ma Arianna si e' destreggiata alla grande tra cambio automatico e guida a sinistra (credetemi che c'e' da diventare matti), e soprattutto nell'evitare le carcasse di wallabies, diavoli della Tasmania ed opossum purtroppo disseminati lungo tutti e trecento i chilometri di strada statale.
Il Freycinet National Park e' semplicemente un paradiso, uno stretto lembo di terra circondato dal mare, con spiagge e formazioni rocciose dai colori indescrivibili. Abbiamo camminato una giornata intera tra le sue splendide baie, Wineglass, Honeymoon e Sleepy Bay su tutte, e alla sera siamo tornati a Launceston giusto in tempo per un'ottima puttanesca in un ristorante italiano gestito da una coppia calabrese immigrata qui piu' di vent'anni fa.
Adesso Arianna e' tornata a Sydney, e io mi appresto a volare su Melbourne dove e' da poco atterrato il mio omonimo..i Danieli stanno per tornare! :)

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